Zingara/gitana

LA ZINGARA:

com'è noto, è personaggio profetico collegato alle sibille profetesse che nelle sacre rappresentazioni medievali assumevano ruolo primario. Alla Sibilla Cumana la tradizione attribuiva una leggenda natalizia. Ella aveva predetto la nascita del Redentore, illudendosi di essere la vergine designata che lo avrebbe partorito.

Quando udí gli angeli annunziare la nascita di Cristo, si rese conto del suo peccato di presunzione e fu trasformata in uccello notturno, o addirittura in civetta. LA ZINGARA COL BAMBINO IN BRACCIO può essere correlata non solo alla FUGA IN EGITTO di Maria che era, ella stessa, zingara in un paese straniero, ma anche a un mito legato a un'antica divinità solare molto simile alla natura del Bambino della tradizione cristiana. Si narra di una donna vergine, chiamata STEFANIA, che, quando nacque il Redentore, si incamminò verso la grotta per adorarlo, ma ne fu impedita dagli angeli che vietavano alle donne non sposate di visitare la Madonna che aveva da poco partorito.

Allora Stefania prese una pietra, l'avvolse nelle fasce fingendosi

madre e, ingannando gli angeli, riuscì a entrare nella grotta il giorno successivo.

Ma quando fu alla presenza di Maria, si compí un miracoloso prodigio: la pietra starnutí e divenne un bambino, santo Stefano, il cui natalizio si festeggia appunto il 26 dicembre. Il personaggio della zingara senza il bambino in braccio assume un significato drammatico perché preannunzia la Passione di Cristo.

I ferri che ella porta nelle mani vogliono simboleggiare i chiodi del futuro martirio del Signore.